A Washington sono passate le 10, e le prime notizie della mattinata riguardano l'intensificarsi delle discussioni sull'impeachment, la procedura con cui il Congresso potrebbe rimuovere Trump dalla presidenza. Nonostante il video di ieri sera, in cui Trump di fatto ammetteva per la prima volta che dal 20 gennaio non sarà più lui il presidente, i Democratici stanno organizzando il lavoro per avviare la procedura di impeachment.
Non vuol dire necessariamente che lo faranno, e soprattutto sembra al momento improbabile che la procedura possa concludersi entro la fine del mandato di Trump. Altrettanto difficile è attualmente l'ipotesi che l'impeachment sia approvato dal Senato.
Ma secondo tre fonti sentite da CNN, parlamentari e assistenti stanno preparando una bozza in modo che potenzialmente possa essere votata già la settimana prossima. Questa tempistica è stata confermata dalla deputata Democratica Katherine Clark, assistente della speaker della Camera Nancy Pelosi, che ieri sera ha avuto una riunione al riguardo con i suoi consiglieri.
Un'eventuale risoluzione di impeachment dovrebbe essere approvata dalla Camera, dove i Democratici non avrebbero problemi (hanno la maggioranza, e avevano già approvato la precedente mozione di impeachment, quella sull'Ucraina, poi bloccata dal Senato). Poi dovrebbe esserci un breve processo al Senato, che dovrebbe approvare l'impeachment con una maggioranza di due terzi.
Prima dei fatti di mercoledì sarebbe stato impensabile, oggi lo è un po' di meno, anche se resta difficile. Il senatore Repubblicano Ben Sasse ha detto che considererebbe una mozione di impeachment, ma servirebbe che a pensarla come lui fossero molti altri senatori del Partito Repubblicano, un'ipotesi che al momento sembra implausibile. In questo scenario poi il problema più grande per i Democratici sarebbe il tempo, come fanno notare due esperti del Lawfare Blog: «anche nel più rapido degli scenari, la procedura di impeachment dura alcuni giorni» (l'ultima volta durò mesi).