Il punto della situazione


• Nella giornata di lunedì i combattimenti a terra sono in parte rallentati, ma non si sono fermati i bombardamenti: in mattinata vari razzi hanno colpito Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina, colpendo edifici civili. In serata invece sono ricominciati grossi bombardamenti sulla capitale Kiev. L'esercito russo è però ancora lontano dal centro della città.

• In serata c'è stato anche un fitto lancio di missili russi sulla città di Brovary, a una ventina di chilometri da Kiev. Secondo diversi analisti internazionali, l'obiettivo sarebbero state le attrezzature radar di una base militare ucraina.  

• Nella tarda serata di lunedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inviato un messaggio alla nazione in cui ha detto che il bombardamento di Kharkiv è da considerarsi un “crimine di guerra” perché ha colpito zone residenziali dove non era presente nessun edificio militare. Ha anche chiesto che venga imposta una "no fly zone" da parte dei paesi Occidentali sull'Ucraina, un'ipotesi già scartata nelle scorse ore dagli Stati Uniti.

• Lunedì per più di sei ore si sono tenuti i negoziati tra le delegazioni russa e ucraina al confine tra Bielorussia e Ucraina: non c'è notizia di cosa si siano detti i delegati. Si sa però che si sono conclusi con un nulla di fatto, e le due delegazioni torneranno nei rispettivi paesi e si rivedranno nei prossimi giorni.

• Le durissime sanzioni economiche approvate nel fine settimana dall'Unione Europea (e ore dopo da Regno Unito, Stati Uniti e altri paesi) stanno iniziando a colpire pesantemente la Russia: il rublo, la valuta russa, è crollato, e la Borsa di Mosca non è stata aperta per evitare un prevedibile tracollo.

• In Ucraina nel frattempo centinaia di migliaia di persone continuano a scappare: sono 500mila, secondo l'Alto commissariato ONU per i rifugiati. 

Come si sta organizzando l’Italia per accogliere i profughi ucraini

In Italia il primo pullman con a bordo i profughi ucraini in fuga dalla guerra è arrivato sabato mattina alla frontiera di Fernetti, poco fuori Trieste. A bordo c’erano 48 tra donne e bambini, e due uomini. Un altro autobus, con a bordo 40 persone, è arrivato a Piacenza. Altre 300-400 persone in pullman sono attese a Genova, dove la comunità ucraina è particolarmente numerosa, e altre ancora in Veneto e Trentino.

Tutte le persone arrivate, per ora, sono state accolte da parenti e amici. Sono arrivate in pullman o con auto private, ma anche in aereo da paesi vicini all’Ucraina, come la Slovacchia. Nei prossimi giorni è facile prevedere che gli arrivi si intensificheranno: la comunità ucraina in Italia, composta da 240mila persone, è considerata la più grande dell’Europa occidentale. 

Sia il ministero dell’Interno sia le organizzazioni non governative si stanno preparando e in molte città sono in programma riunioni in prefettura per studiare piani di accoglienza. Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita in questo articolo:

Manifestanti arrestati lunedì sera a San Pietroburgo, in Russia, nel corso di una protesta contro l'invasione dell'Ucraina.

Lunedì sera John Kirby, portavoce del dipartimento della Difesa americano, ha detto che l'esercito russo sta cercando di avvicinarsi alla capitale ucraina di Kiev, ma che al momento è ancora fuori dal centro della città. «Da quello che sappiamo, è ancora fuori dal centro città, ma quello che vediamo chiaramente è che hanno intenzione di entrare», ha detto nel corso di una conferenza stampa.

Anche la Bielorussia potrebbe attaccare l'Ucraina?

Finora la Bielorussia ha fornito sostegno all'invasione soprattutto concedendo all'esercito russo il pieno utilizzo del suo territorio: le forze russe che in questi giorni stanno attaccando Kiev sono partite in gran parte dalla Bielorussia.

Ma vari indizi in queste ore fanno pensare che la Bielorussia potrebbe entrare in guerra in Ucraina con mezzi propri. Alcuni esperti e politici ne parlano da ieri, come per esempio Andriy Zagorodnyuk, ex ministro della Difesa ucraino, che domenica ha detto che «molto probabilmente» la Bielorussia entrerà in guerra dalla parte della Russia. Oggi ne ha parlato anche un funzionario della Casa Bianca, che ha detto: «Stiamo controllando questi eventi con molta attenzione».

Nella notte tra domenica e lunedì, peraltro, in Bielorussia sono stati diffusi i risultati di un referendum per eliminare lo status di "paese non nucleare", cosa che potrebbe consentire alle armi nucleari russe di essere posizionate in Bielorussia.

Il governo italiano ha approvato un decreto-legge contenente una norma che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al ministro della Difesa di autorizzare la cessione di mezzi, materiali e attrezzature militari all'Ucraina.

Per venire incontro a un possibile aggravamento della crisi energetica, il decreto prevede inoltre che, a scopo preventivo, vengano adottate già da ora misure d'emergenza per l’aumento dell'offerta o la riduzione della domanda di gas naturale. Se fosse necessario sarà anche immediatamente possibile ridurre il consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, «attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili». 

Inoltre il decreto prevede il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri, per l’eventualità che una parte del flusso dei profughi ucraini arrivi in Italia.

Il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato un messaggio sui social network in cui ha offerto ai soldati russi di arrendersi e di ottenere in cambio l'amnistia e cinque milioni di rubli ciascuno (circa 41mila euro). Il messaggio è stato pubblicato in ucraino, russo e inglese.

In questi giorni associazioni e istituzioni italiane e locali stanno organizzando raccolte fondi e di beni per aiutare la popolazione ucraina. Sono tutte iniziative che hanno bisogno di fondi e partecipazione per portare avanti il proprio lavoro: in questo articolo trovate i link e i riferimenti necessari per fare una donazione.

La multinazionale petrolifera Shell ha annunciato che interromperà tutte le proprie collaborazioni con Gazprom, la società di stato russa che gestisce l'estrazione e l'esportazione del gas naturale. Le due società collaborano da tempo in diversi progetti sull'estrazione e trasporto di risorse naturali, tra cui anche il gasdotto Nord Stream 2, in cui Shell si era impegnata a mettere il 10 per cento dei quasi 10 miliardi di euro totali del progetto.

Nell'ultima ora sono stati segnalati lanci di missili russi sulla città di Brovary, a una ventina di chilometri da Kiev. Secondo diversi analisti internazionali, l'obiettivo del bombardamento sarebbero le attrezzature radar di una base militare ucraina.