L'evacuazione di Mariupol ha funzionato a metà

Alla fine i civili che sono riusciti a lasciare la città bombardata dai russi sono stati tra i 2mila e i 3mila. La Croce Rossa non è riuscita a portare gli aiuti a Mariupol, e ha dovuto sospendere un'evacuazione più ampia, che avrebbe dovuto coinvolgere altre migliaia di persone. In un comunicato, ha detto che l'operazione è stata sospesa perché «le condizioni avevano reso impossibile la sua realizzazione»: non sono stati dati altri dettagli. 

Stamattina la Commissione Europea ha presentato una proposta per facilitare la conversione della valuta ucraina (la grivnia) nelle valute degli stati membri dell'Unione. Questo dovrebbe permettere ai circa 3,5 milioni di profughi ucraini che attualmente si trovano nei paesi europei di cambiare il proprio denaro più facilmente: nei giorni scorsi diverse persone che hanno a che fare con i profughi ucraini avevano segnalato che le difficoltà nel convertire la grivnia stavano diventando un grosso ostacolo nel processo di accoglienza e integrazione.

Dall'inizio della guerra la Banca nazionale ucraina ha sospeso la conversione della grivnia in valuta estera per proteggere le proprie riserve valutarie ed evitare che gli ucraini convertissero in massa il proprio denaro, cosa che però ha comportato una grossa svalutazione del valore della grivnia. Di conseguenza molte banche europee avevano a loro volta deciso di non concedere conversioni della valuta ucraina in euro e altre valute.

Molti profughi ucraini si trovano quindi senza possibilità di cambiare il proprio denaro contante e di utilizzarlo nei paesi in cui sono stati accolti. La proposta della Commissione prevede che ogni profugo ucraino possa convertire al massimo 10mila grivnie (circa 307 euro) senza commissioni, a un tasso fisso deciso dalla Banca centrale ucraina. Nei prossimi giorni la proposta, che non è vincolante, sarà esaminata dal Consiglio dell'Unione Europea, l'organo in cui siedono i rappresentanti dei 27 governi dell'Unione.

Il 29 marzo le forze ucraine hanno riconquistato Irpin, una piccola città alla periferia occidentale della capitale Kiev che era stata presa dalle forze russe all'inizio della loro avanzata. Nonostante le sue piccole dimensioni, l'iniziale conquista russa di Irpin era stata considerata strategicamente fondamentale per la Russia in vista di un eventuale attacco di terra a Kiev, che non si è mai materializzato.

Secondo diversi analisti il fatto che gli ucraini siano riusciti a tornare in controllo della città sarebbe l'ennesima prova delle grosse difficoltà dell'esercito russo nel mantenere le proprie conquiste e nel farne di altre. 

Ma oltre che delle mancanze delle forze russe, si parla anche molto delle sorprendenti abilità militari dimostrate dalla resistenza ucraina. Il Financial Times ha raccontato come la riconquista di Irpin, ma anche di altre città meno importanti strategicamente, sia avvenuta grazie a tecniche di guerriglia in cui truppe numericamente minori sono riuscite ad avere la meglio su un esercito più numeroso e meglio organizzato.

La resistenza ucraina ha infatti fatto largo uso del sostegno della popolazione locale per raccogliere informazioni sulla posizione dei russi, e così mettere in pratica contrattacchi mirati che hanno colto di sorpresa l'esercito russo.

Il sindaco di Kiev, l'ex pugile Vitali Klitschko, ha detto a Reuters che sono in corso «enormi» combattimenti a nord e a est della città. Verosimilmente si riferisce alle operazioni di contrattacco delle forze ucraine, che poche ore fa erano state annunciate dal governo ucraino proprio alla periferia di Kiev.

È finita la riunione di alto livello fra Unione Europea e Cina. La Cina non ha ancora commentato l'esito dei colloqui, mentre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen poco fa ha detto che la discussione con i leader cinesi è stata «franca e aperta». Von der Leyen ha aggiunto di avere sottolineato che la Cina ha «una responsabilità precisa» nel cercare soluzioni pacifiche al conflitto. 

Comprensibilmente, però, Von der Leyen non ha usato un linguaggio particolarmente duro per commentare la posizione della Cina sulla guerra: diversi osservatori sono convinti che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi possa convincere la Russia di Vladimir Putin a ridurre le ostilità. 

Nel frattempo, oggi è arrivata in visita a Kiev la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, che ha incontrato alcuni funzionari del governo ucraino per discutere di un'eventuale estensione delle sanzioni nei confronti della Russia e della richiesta dell'Ucraina di entrare nell'Unione Europea.

Intanto Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del ministro della Difesa ucraino, non ha confermato né smentito che l'esercito ucraino abbia causato l'esplosione al deposito di carburante nella città russa di Belgorod. «L'Ucraina si sta difendendo dall'aggressore, ma questo non vuol dire che siamo responsabili per ciò che succede in Russia», ha detto Motuzyanyk.

Sembra che l'evacuazione dei civili da Mariupol stia funzionando: il canale Telegram gestito dalle autorità cittadine dice che circa duemila persone sono partite dalla città dirette a Zaporizhzhia, una città vicina sotto il controllo ucraino. Diversi giornalisti internazionali stanno inoltre riprendendo un video che sembra mostrare un momento dell'evacuazione.

Il punto della situazione alle 13

• Da stamattina in teoria è in vigore un cessate il fuoco a Mariupol che dovrebbe consentire l'evacuazione di centinaia di civili, gestita dal governo ucraino. L'accordo è stato confermato sia dal governo russo sia da quello ucraino: la Croce Rossa ha detto che in tutto saranno coinvolti 54 mezzi fra pullman e auto private, ma ha aggiunto che alcuni suoi mezzi – che in origine erano carichi di medicine e aiuti umanitari – non hanno ottenuto il permesso per entrare a Mariupol. 

• Stamattina c'è stata un'esplosione di un deposito di carburante a Belgorod, in Russia, non lontano dal confine con l'Ucraina. La Russia ha accusato dell'attacco le forze ucraine, che però non hanno commentato l'episodio. Se confermato, sarebbe il primo attacco ucraino compiuto nel territorio russo dall'inizio dell'invasione. 

• Stamattina sono ripresi i negoziati in videoconferenza fra Russia e Ucraina, ma non ci si aspetta alcun risultato concreto. 

• Nel primo pomeriggio ci sarà un incontro in videoconferenza fra il presidente cinese Xi Jinping e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Verosimilmente si parlerà molto della Russia, uno dei principali alleati della Cina. Al momento non è previsto alcun comunicato congiunto alla fine della riunione: segno che i rapporti sono piuttosto tesi.

A proposito dell'esplosione al deposito di carburante a Belgorod, in Russia, il governo russo ha dato esplicitamente la colpa a un attacco del governo ucraino e spiegato che potrebbe ostacolare i prossimi negoziati. 

Il portavoce Dmitri Peskov ha detto che «sicuramente la percezione non è che si possano creare condizioni rassicuranti per il prosieguo dei negoziati». 

Va detto che ormai da settimane la Russia colpisce ogni giorno, sistematicamente, strutture civili in Ucraina, facendo morti e feriti. Se l'attacco fosse confermato, sarebbe il primo compiuto dalle forze ucraine in territorio russo. Al momento non si hanno notizie di morti o feriti gravi nell'esplosione.