Il punto di giornata

• In serata il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che Hamas ha perso il controllo della città di Gaza e che l’esercito israeliano è prossimo a conquistarla del tutto.

• Il viceministro della Salute nella Striscia di Gaza, Youssef Abu Rish, ha detto che tutti gli ospedali che servono il nord della Striscia sono attualmente «fuori servizio» a causa dei continui attacchi aerei e via terra e della mancanza di carburante. Il ministero della Salute della Striscia è controllato da Hamas. 

• L'ospedale al Shifa, il più grande della Striscia, è «quasi un cimitero», ha detto l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), riferendosi al numero di persone morte attorno alla struttura. Israele ha accusato Hamas di avere un centro di comando militare sotto l'ospedale.

• L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha detto di aver esaurito le scorte di carburante nella Striscia di Gaza. Thomas White, il responsabile dell'Agenzia per la Striscia di Gaza, ha scritto su X (Twitter) che le operazioni umanitarie si fermeranno nelle prossime 48 ore a causa della mancanza di carburante.

• Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto per la prima volta dall'inizio della guerra di essere disposto ad accettare un accordo con Hamas per la liberazione delle persone prese in ostaggio nell'attacco compiuto il 7 ottobre dal gruppo radicale. Oggi il portavoce di Hamas Osama Hamdan ha detto ad Al Jazeera che Israele continua a cambiare i termini dell'accordo e per questo non ne è ancora stato raggiunto uno.

• Oggi più di 500 persone con cittadinanze straniere hanno potuto lasciare la Striscia di Gaza attraverso il varco di Rafah.

• Hamas sta ancora lanciando razzi verso Israele dalla Striscia di Gaza, in particolare nelle aree più vicine alla Striscia; oggi un razzo ha causato un incendio vicino a Tel Aviv.

• Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha diffuso un aggiornamento sul numero delle persone uccise nel territorio dal 7 ottobre: sono 11.240, di cui 4.630 bambini.

Durante una conferenza stampa il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha mostrato alcuni video che rappresenterebbero una prova della presenza dei miliziani di Hamas nell'ospedale Rantisi. Uno dei video (in cui compare lo stesso Hagari) mostrerebbe esplosivi e altre attrezzature di Hamas nascoste in un seminterrato dell'ospedale. Si vedono anche degli ambienti in cui, secondo l'esercito, sarebbero stati tenuti prigionieri degli ostaggi israeliani. 

Hamas ha negato che i propri miliziani si nascondano negli ospedali della Striscia di Gaza.

Le persone uccise nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre sono 11.240

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha diffuso un aggiornamento sul numero delle persone uccise nel territorio dal 7 ottobre: sono 11.240, di cui 4.630 bambini. 

 31 persone sono state uccise nell'ultimo attacco israeliano al campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza, ha riferito Wafa, l'agenzia di stampa dell'Autorità Palestinese.

Jabalia è il più grande degli otto campi profughi presenti della Striscia, gli insediamenti molto precari ma permanenti gestiti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) dal 1948 o dal 1967.

Il ministro della Difesa israeliano dice che Hamas ha perso il controllo della città di Gaza

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che Hamas ha perso il controllo della città di Gaza e che l’esercito israeliano è prossimo a conquistarla del tutto: «I terroristi stanno fuggendo verso sud, i civili stanno saccheggiando le basi abbandonate». Gallant ha anche detto che negli ultimi giorni l’esercito ha aumentato le operazioni contro i tunnel sotterranei usati da Hamas.

Sui social network sta circolando una fotografia in cui si vedono alcuni militari israeliani, membri della Brigata Golani, all’interno dell’aula del parlamento di Gaza.

Tutti gli ospedali nel nord della Striscia di Gaza sono «fuori servizio», secondo il ministero della Salute di Gaza

Il viceministro della Salute nella Striscia di Gaza, Youssef Abu Rish, ha detto all'agenzia di stampa AFP che tutti gli ospedali che servono il nord della Striscia sono attualmente «fuori servizio» a causa dei continui attacchi aerei e via terra e della mancanza di carburante. Il ministero della Salute della Striscia è controllato da Hamas. 

Oggi oltre 500 persone straniere hanno potuto lasciare la Striscia di Gaza

Lunedì 10 pullman con a bordo 564 persone straniere hanno lasciato la Striscia di Gaza passando per il varco di Rafah, al confine con l'Egitto, secondo una fonte della polizia di frontiera egiziana citata da CNN. 

Sono state fatte uscire anche quattro persone palestinesi ferite, insieme ad altrettanti accompagnatori. Tra queste c'erano una donna di 59 anni con ferite gravi alla testa e una donna di 38 anni con un arto fratturato e affetta da meningite, un'infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono e proteggono il cervello (encefalo) e il midollo spinale. 

Circa 97 camion con a bordo aiuti umanitari di vario tipo sono invece entrati nella Striscia. 

Gli attacchi al confine tra Libano e Israele si stanno intensificando

Alcuni ufficiali israeliani citati dal Wall Street Journal hanno confermato che negli ultimi giorni gli scontri al confine tra Libano e Israele sono diventati più intensi e frequenti. Gli scontri sono cominciati subito dopo l'attacco di Hamas contro Israele, lo scorso 7 ottobre, e coinvolgono l'esercito israeliano e i miliziani del gruppo paramilitare radicale Hezbollah, sostenuto dall'Iran.

Domenica almeno 10 civili e sette soldati israeliani sono stati feriti in attacchi con razzi e missili anticarro lanciati dal nord di Israele verso il Libano. Pochi giorni prima, il 5 novembre, quattro civili libanesi (tre bambine e una donna) erano rimasti uccisi in un altro attacco aereo. Oggi invece un civile israeliano che lavorava per una compagnia elettrica è stato ucciso da un attacco anticarro lanciato dal territorio libanese. 

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto che Israele continuerà a rispondere agli attacchi di Hezbollah, affermando: «Quello che possiamo fare a Gaza possiamo farlo anche a Beirut», la capitale del Libano. 

Il 3 novembre scorso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah aveva tenuto un lungo discorso pubblico proprio sulla guerra in corso a Gaza: non aveva annunciato chiaramente l'intenzione di aprire un nuovo fronte di guerra al confine tra Libano e Israele, ma aveva detto che esisteva comunque la possibilità che ciò accadesse in base agli sviluppi dell’invasione israeliana nella Striscia.

L'UNRWA ha esaurito il carburante

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha detto di aver esaurito le scorte di carburante nella Striscia di Gaza. Di conseguenza, il commissario generale Philippe Lazzarini ha annunciato che nel giro di pochi giorni l'Agenzia non avrà più le risorse necessarie per far funzionare gli ospedali né per depurare l'acqua e renderla potabile. 

Thomas White, il responsabile dell'Agenzia per la Striscia di Gaza, ha scritto su X (Twitter) che le operazioni umanitarie si fermeranno nelle prossime 48 ore a causa della mancanza di carburante. 

Nelle ultime settimane circa 800mila persone palestinesi hanno trovato rifugio nelle tante strutture gestite dall'UNRWA nella Striscia. 

Oggi Jonathan Conricus, un portavoce dell'esercito israeliano, ha detto alla BBC che Israele si è reso disponibile a fornire del carburante al reparto neonatale dell'ospedale al Shifa, il più grande della città di Gaza, ma l'offerta sarebbe stata rifiutata da Hamas.